giovedì 26 dicembre 2013




Vento, neve e pioggia invitano a stare vicino al fuoco.....


godiamoci il tempo, i figli, gli amici e la solitudine.
Non sono molto tecnologica ma ovviamente apprezzo moltissime opportunità che offre internet.
Ad esempio mi "garba" (slang toscano) un sacco la raccolta di figurine di  Pinterest che mi ricorda l'album di figurine di quando ero piccola o i ritagli dei giornali con foto, simboli e colori che facevo da ragazzina per realizzare dei collage. 
Ecco l'ultima foto pescata in questo meraviglioso contenitore di immagini!



mercoledì 18 dicembre 2013


Natale cibo e poesia.......

Dopodomani inizia l'inverno, qua le mie api hanno ancora da fare e io




scopro che il rosmarino fiorisce in dicembre!

Per caso partecipo alla presentazione del nuovo libro di Carlo Petrini “Cibo e libertà” abbinata alla mostra di ritratti di Oliviero Toscani.  A pochi chilometri da qui, a Suvereto in una famosa azienda produttrice di vino con una cornice architettonica modernissima molto interessante si parla delle leggi del cosiddetto mercato libero che libero non è!!!!  
Oggi. mentre il 22% dei bambini sembra voglia fare il cuoco perché se si accende la televisione ci sono solo programmi dove si cucina, il 45% del cibo prodotto finisce nella pattumiera! Viene infatti prodotto cibo per 12 miliardi di persone e i terrestri sono “solo” 
7 miliardi, eppure si continua a morire di fame!
Il cibo buono dovrebbe essere un diritto ma oramai si parla anche in questo caso di prezzo ma non di valore. Nulla è cambiato nel corso dei secoli: un tempo la terra veniva conquistata con le guerre ora con il monopolio dei semi. Petrini è convinto che si tratti di una vera criminalità organizzata molto subdola.

Scegliamo la qualità e la differenza, diamo valore al colore, sapore e profumo del cibo!






Si avvicina di nuovo Natale, un Natale per me molto diverso tra olivi e fichi d’India…







Una bellissima foto  di Giandomenico Frassi e una squisita ricetta con i fichi d'India di mio figlio Giacomo tratta dal nostro nuovo libro in lavorazione per De Agostini.


........spero sia per tutti un Natale più semplice e sereno!






.......all'insegna della poesia come questo giardino di una mia amica che abita qui vicino e dove la regina è questa splendida agave!





                                             Buon Natale!!!

giovedì 21 novembre 2013


......guardarsi intorno......

Per me tenere un blog non significa protagonismo  o necessità di connettersi a un mondo virtuale ma vuole dire semplicemente condividere e mettere in comunicazione pensieri e scoperte  perché da cosa nasce cosa…
Insomma vorrei fosse un piccolo trampolino per trovare nuovi sentieri, idee,  punti di vista e personaggi che camminano e così grazie al blog dell'amica Laura Pirovano scopro per esempio Gilles Clement che mi sembra subito un grande giardiniere (www.gillesclement.com). 
A questo proposito grazie per inviarmi sulla mia mail segnalazioni simili che riguardino però solo terra e cibo perchè ogni cosa abbia il suo posto.
“….fare il più possibile con e il meno possibile contro…” è la sua filosofia ovvero mantenere e accrescere la diversità biologica di un terreno osservando molto e intervenendo poco, con passo leggero, soprattutto senza andare contro la vocazione del luogo.

Mi godo nuovi spazi e nuovi paesaggi mentre l'inverno sta arrivando anche in Maremma!









Un giardiniere speciale è il signor Antonio di Alagna mio maestro apicoltore e inventore di piccoli stratagemmi come questo guinzaglio per l’opinel.




Tra le righe di un libro di Osho leggo: “Prima che una persona riesca a comprendere la sua meta deve capire come ha fatto a sbagliare strada” o meglio sentiero ……
Si parla di camminare in sintonia con sé stessi!

martedì 5 novembre 2013



Ho traslocato !!!!!
I veri blogger, quelli professional, sostengono che si deve alimentare il proprio blog di continuo e se passano più di tre giorni già è una rovina inammissibile nella comunicazione…..figuriamoci se passano mesi come nel mio caso, ma nel frattempo ecco dove sono finita!






Capisco che si possa interrompere un filo conduttore ma penso che sia bello ritornare a uno scambio di notizie ogni tanto come avveniva un tempo per posta, a meno che si tratti di passare informazioni legate ad avvenimenti di cronaca come quelli dei blogger utili, quelli che raccontano al mondo di violenze, bombardamenti e soprusi. Trovo invece francamente ridicolo essere sempre connessi per non sentirsi soli, penso che l’uomo si sia inventato un’altra bella dipendenza!




A proposito di mondo, nel corso di questa lunga assenza dal “sentiero delle volpi” ho cambiato davvero pianeta: altro clima e altri orizzonti.
Mi trovo in Maremma dal 25 settembre; ho traslocato da sola o meglio con tre cani, due gatti, cinque polli e un coniglio sul pick up e due cavalli e due capre al seguito con il trasportatore. Ho venduto le mie capre con molta tristezza e ho lasciato la montagna con un po’ di malinconia ma nello stesso tempo felice di cambiare finalmente sentiero!
Anche dove sono ora ci sono molte volpi ma anche tassi, tartarughe, istrici e grossi rospi che fino ad ora ho solo accarezzato ma non baciato come nelle favole….

Ecco un articolo interessante di  Franco Loi apparso sul Sole 24:
“In silenzio ad ascoltare sé stessi….La cosa più difficile e straordinaria nell’intraprendere qualsiasi azione, lavoro o atto creativo è far tacere la nostra mente, cioè il bagaglio di certezze, consuetudini o abitudini quotidiane che formano il patrimonio più diffuso del nostro pensiero per non parlare delle ideologie attraverso le quali siamo abituati ad accogliere e accettare la realtà al posto di affrontarla come esperienza diretta.”

E ancora….
L’avvocato  Pierre Servan-Schreiber dello studio legale parigino Skadden che fa parte di  Alliance of  Lawyers for Human Rights un associazione  che difende gratuitamente i diritti delle minoranze etniche ha cercato di bloccare la vendita all’asta di kachina oggetti sacri della tribù Hopi originaria dell’Arizona. “Sono rimasto colpito dall’universalità della loro filosofia; attraverso i kachina, gli Hopi pregano per l’arrivo della pioggia, ma è anche il loro modo di pregare per la pace nel mondo – non solo per la pace tra gli uomini ma anche per quella tra uomo e natura. Gli Hopi credono che gli esseri umani abbiano attraversato quattro mondi e che ogni mondo sia stato distrutto perché gli uomini non erano abbastanza buoni per meritare la vita. Solo pochi uomini moralmente forti furono autorizzati ad accedere al mondo successivo.

Secondo la loro profezia, nel prossimo mondo gli Hopi potranno decidere se vivere in armonia con gli elementi naturali come il vento e la pioggia, o se scegliere un’altra strada. Scegliere un’altra strada potrebbe significare la fine degli Hopi in quanto popolo. Guardando al mondo di oggi, non posso fare a meno di pensare che stiamo andando nella direzione sbagliata e che la profezia degli Hopi potrebbe rivelarsi corretta.”
Ecco un gatto di classe che mangia con la zampina.....

A presto..........................................

martedì 9 luglio 2013

ogni cosa ha il suo tempo……

e per ogni cosa ci vuole tempo, anche se noi corriamo sempre, eppure il passare di ogni giorno ci invita a riflettere.
Le belle giornate sono davvero piene tra orti, capre e cavalli e non c’è molto tempo per navigare su internet, per visitare i blog preferiti e tanto meno per aggiornare il mio.



                                               La lavagna dei lavori in corso è sempre piena!

































                                                                                                                                                                    Spero che anche per gli altri sia così e che tutti vengano attratti da una passeggiata nel bosco, da un giro in bicicletta, da un tuffo nel mare piuttosto che rimanere incollati davanti a un computer!!!
Mi fanno molto riflettere anche le mie api! Ho recuperato da sola un piccolo sciame e vorrei avere più tempo per conoscere questo fantastico pianeta di minuscoli esseri.
La mia “transumanza” in Maremma è sempre più vicina e ho mille cose da pensare e preparare oltre al quotidiano.



                         Una bellissima vacca maremmana allo stato brado nel Parco della Maremma.




Anche un mazzolino di iperico "scacciadiavoli" sulla porta può servire........non si sa mai.

























giovedì 13 giugno 2013

Volpi di montagna e volpi maremmane.....

Una mia amica mi manda questa bellissima foto tratta dal sito  www.teatronaturale.it che si occupa di cultura e coltura dell'olio. Non a caso è una volpe della Maremma dove sto pensando di trasferirmi a settembre con tutta la banda di quadrupedi......vita in movimento!




 In questi giorni ho pochissimo tempo per me, per leggere e figuriamoci per il blog! 





 “L’uomo non può pensare di vivere in modo sano su un pianeta malato” Thomas Berry interessante teologo ambientalista americano morto quasi centenario nel 2009 www.thomasberry.org

“Per uscire dalla crisi –dice Vandana Shiva – bisogna abbandonare l’austerità e tornare alla semplicità.”

Il futuro dell’uomo è la Terra, la vera terra.

In questi primi giorni caldi vengo avvolta da profumi dolcissimi di fiori mi sento molto ape e riporto un interessante articolo di Bertaglio  apparso su La Stampa.

 AMBIENTE
15/05/2013

L’Europa si schiera 
dalla parte delle api

Decisione storica della Commissione europea: nel Vecchio Continente verranno vietati tre degli insetticidi ritenuti responsabili della drammatica moria di api. Che, in soli 15 anni, hanno subito riduzioni della popolazione fra il 30 e il 90%. Una vittoria per milioni di ambientalisti e apicoltori che, nonostante le pressioni dei giganti dell’industria chimica, si sono impegnati per la messa al bando dei cosiddetti neonicotinoidi. Secondo Jacqueline McGlade, direttrice dell’Agenzia europea dell’ambiente (Eea), “in base alle evidenze scientifiche raccolte è assolutamente corretto adottare un approccio precauzionale e bandire questi prodotti chimici”. Per Syngenta, uno dei principali produttori colpiti dalla scelta di Bruxelles, la Commissione sta invece facendo un grave errore, e si “dovrebbe focalizzare sulle reali cause della perdita di api: malattie, virus e perdita di habitat”. 

Dal primo dicembre 2013, tre fra i pesticidi più diffusi al mondo verranno vietati sulle coltivazioni Ue di mais, colza e girasole, almeno per i prossimi due anni. Una decisione presa dalla Commissione dopo i risultati di uno studio da lei commissionato all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa). Che, a gennaio, ha rivelato come l’uso degli insetticidi thiametoxam, clothianidin e imidacloprid sottoponga le api a rischi inaccettabili. Ma soprattutto dopo la mancata maggioranza qualificata al voto dei 27 Stati membri: di essi, infatti, solo 15 hanno votato per la loro messa al bando, mentre 4 si sono astenuti e 8, fra cui l’Italia, si sono espressi a favore del mantenimento dei tre antiparassitari. 

Eppure proprio l’Italia, insieme a Francia, Germania e Slovenia, già nel 2008 aveva vietato l’uso di questi prodotti chimici. Con risultati interessanti: da 185 segnalazioni relative alla moria di api d’allevamento, si era passati a tre nel 2009 e addirittura a zero nei due anni successivi. Un vero e proprio salvataggio degli alveari in cui, però, i detrattori del divieto vedono la maggiore criticità di questa scelta della Commissione, focalizzatasi solo sulla protezione delle api d’allevamento. Secondo la National Farmers Union britannica, ad esempio, la regolamentazione europea è inadeguata, in quanto gli imenotteri allevati negli alveari sono solo una piccola parte delle numerose specie di insetti che, insieme, rendono possibile l’esistenza del 90% delle piante e di oltre tre quarti dei raccolti globali. 

Più che il famoso aforisma di Albert Einstein, per cui l’umanità avrebbe solo quattro anni di vita dall’eventuale scomparsa delle api, sull’inusuale presa di posizione della Commissione europea - spesso accusata di fare il gioco delle multinazionali - può avere influito un semplice calcolo economico. Secondo l’Ue, infatti, il “lavoro” gratuito di questi insetti, senza cui non potremmo avere prodotti come ciliegie, mele, meloni e zucchine, vale per la sola economia del vecchio continente circa 22 miliardi di euro all’anno. Ben più di quanto i maggiori produttori delle tre sostanze vietate, Bayer, Syngenta e BASF lamentano di perdere per il nuovo divieto: 50mila posti di lavoro e un giro d’affari da 17 miliardi di euro. 

Secondo Agrofarma (Associazione nazionale imprese agro farmaci), il divieto imposto da Bruxelles crea solo confusione, allarmismo e drastici cali nella produzione nazionale di mais. “L’adozione di una limitazione europea comporterebbe un drastico aumento delle importazioni di mais di origine extra Ue a discapito dell’intera economia europea”, afferma Agrofarma: “La perdita di raccolto [in Italia] si è acuita a partire dal 2009, anno in cui è stato sospeso con decreto l’utilizzo di questi prodotti e che ha costretto il Paese ad importare il 21% del mais dall’estero”. Esattamente il contrario di quanto accaduto in Francia. La Eea, autrice a gennaio di un rapporto in cui si accusano le grandi compagnie di avere interferito anche troppo con le politiche agricole comunitarie, fa presente come, pur vietando dal 2004 l’uso di alcuni neonicotinoidi su girasoli e mais, il 2007 sia stato “l’anno migliore della Francia per queste colture in oltre un decennio”. Ciò che più conta per l’Agenzia europea dell’ambiente, però, è che “qualsiasi analisi economica dovrebbe prendere in considerazione il valore quasi incommensurabile dell’impollinazione effettuata da api ed api selvatiche”. Anche perché, conclude l’Agenzia: “Continuando ad utilizzare queste sostanze chimiche si rischierebbe di compromettere un servizio vitale che sostiene l’agricoltura europea”. 


sabato 25 maggio 2013



Donne battagliere……




 Un blitz a Milano dalla sera alla mattina per incontrare alla Cascina Cuccagna, ho scoperto un luogo che non conoscevo molto attraente, Vandana Shiva la battagliera fisica indiana, che da più di trent’anni è in guerra con le multinazionali americane, prima fra tutte la Monsanto un gigantesca industria nella tecnologia agraria e sementiera, che invadono il mondo con OGM e prodotti chimici.
“Il ritorno non può essere considerato in termini puramente economici – sostiene Vandana Shiva –ma prima di tutto si devono porre benessere e salute per l’uomo e rispetto dell’ambiente. Il suolo è vita perché fornisce attraverso l’agricoltura il nostro cibo.”

Gli economisti purtroppo sono parecchio ottusi e rispondono con calcoli di PIL, sostenendo che ancora oggi il 75%  della Terra non è sfruttato, quindi sfruttabile, quando in realtà questi tre quarti del suolo sono perfettamente usati da uomini considerati “primitivi” con  la raccolta e la piccola produzione agricola locale oltre che da innumerevoli specie animali. L’alterazione di questo delicato equilibrio incomincia ad essere davvero tangibile dal punto di vista climatico.
 Pur vivendo in Paesi cosidetti democratici, gli agricoltori non sono liberi di coltivare ciò che vogliono e sono soggetti a infinite pressioni e allettati da illusori sussidi che li inducono a trasformare le loro coltivazioni.

“In percentuale invece – dice la fisica indiana - una piccola azienda è molto più produttiva di una grande che lavora con monocoltura.”
A questo proposito è interessantissimo il sito www.seedfreedom.net per la salvaguardia della biodiversità dei semi che garantisce una produzione alimentare di qualità; si scopre infatti che anche il cibo buono è minacciato di estinzione proprio a causa di una scellerata strategia delle risorse.

Dal 1900 ad oggi, secondo One Planet Food www.oneplanetfood.info, il 75% della diversità genetica delle colture è andata persa, proprio a causa dell’adozione da parte degli agricoltori di varietà ad alto rendimento a discapito delle varietà locali. Per quanto riguarda l’allevamento dei cosidetti animali da reddito la situazione è ancora peggiore: il 30% delle razze domestiche rischia l’estinzione e vengono perse 6 razze ogni mese!

Riporto il decalogo di OPF:

Acquista prodotti locali
Mangia prodotti di stagione
Diminuisci (drasticamente dico io) il consumo di carne
Scegli i pesci giusti
Privilegia prodotti biologici
Riduci gli sprechi
Cerca di non acquistare prodotti imballati
Cerca di evitare cibi elaborati
Bevi l’acqua del rubinetto
Evita gli sprechi anche ai fornelli


Sognando i sapori di estate in questa gelida primavera......




Calamaro ripieno con Friariello

Ingredienti:
4 calamari medi
8 peperoncini friarielli
2 pomodori
1 zucchina
½ cavolfiore
2 cucchiai colmi di pinoli
14 cucchiai di pan grattato
2 arance
pepe rosa q b
pepe nero q b
sale q b
olio extravergine di oliva q b
miele q b


Pulite i calamari dalle interiora e dalla pelle, conservate invece i tentacoli. Tagliate i pomodori a dadini dopo aver eliminato i semi e l’acqua e fate a pezzetti anche le zucchine. Prendete un bel cavolfiore, tagliatelo a metà e utilizzate le estremità della testa, dividendole a piccoli pezzi. Con un filo d’olio saltate cavolo e zucchine in padella, a fuoco vivo, per qualche minuto. In una padella a parte tostate i pinoli e il pan grattato, mettete il tutto in una ciotola e mescolate per bene tutte le verdure. Aggiungete inoltre i peperoncini puliti e tagliuzzati finemente e condite con un filo di olio e un pizzico di sale. Farcite con questo composto il calamaro e successivamente adagiatelo, testa compresa, in una padella antiaderente ben calda. Fatelo abbrustolire come se avesse 4 lati da cuocere, basta circa un minuto per parte, finchè risulti ben dorato. Prima di servire, spennellate il calamaro di miele, leggermente riscaldato e aggiungete una presa di bacche di pepe rosa, una macinata di pepe nero, un pizzico di sale e un goccio di olio. Accompagnatelo con qualche spicchio di arancia fresco pelato.

giovedì 16 maggio 2013


  
E arrivano api e cavalli….


Purtroppo siamo nel diluvio e al mattino ci sono 2° anche se siamo a metà maggio, a 300 metri più sopra nevica!

Non riesco a seminare nemmeno le patate!





Mungo per il momento solo una capra che ha troppo latte per il suo capretto e faccio un pochino di ricotta che mangio con un chutney di mango e peperoncino, ecco la ricetta:





Ingredienti:
500 gr di ricotta
1 cucchiaio di peperoncino in polvere

Ingredienti per il chutney:
1 mango maturo
1 cucchiaino da tè di maizena
100 gr di zucchero
3 peperoncini  Aji freschi
½ cucchiaino da tè di curcuma
qualche fogliolina di menta

Sbattete la ricotta con una spatola in una ciotola che poi metterete in freezer per 2 ore durante le quali ogni trenta minuti circa procederete a rimescolarla.
Sbucciate il mango e, una volta tolto il seme, tagliate il frutto a cubetti e mettetelo in una casseruola con il fondo spesso insieme ai peperoncini freschi tritati, ai quali prima sono stati tolti i semi. Mettete il tutto sul fuoco per una ventina di minuti continuando a mescolare. Aggiungete a questo punto la curcuma, lo zucchero e la maizena diluita in un paio di cucchiai di acqua e lasciate bollire per qualche secondo. Servite il chutney appena tiepido e decorate il semifreddo di ricotta con una foglia di menta.

Poesia nell'alpeggio di Giulio (foto di GNV)

Le domande sono infinite e altrettante le risposte. Ad esempio in un articolo pubblicato da Internazionale e tratto dall’autorevole periodico scientifico inglese New Scientist si raccontano le indagini in corso di alcuni ricercatori statunitensi  che si chiedono perché molte persone dall’eccellente quoziente intellettivo si comportino in modo stupido.
Me lo continuo a chiedere anche io e non ho risposta al fatto che spesso si insista in una direzione e ci si meravigli di ottenere la stessa risposta.
Purtroppo l’adagio che cito spesso “intelligenza è la capacità di adattarsi alle circostanze che cambiano”, non sembra che entri a far parte dell’uomo
Basta ascoltare le pubblicità alla radio di marche automobilistiche che annunciano con voce sensuale che l’acquisto del nuovo modello xxx porterà la vostra felicità e si realizzerano i vostri sogni. C’è qualche cosa che non va …




Aspettando la primavera dipingo di blu Grecia qualche sasso....viva il colore e abbasso il grigiume!

giovedì 9 maggio 2013


Quando canta il mio gallo.......

Trascuro il blog perché le mie giornate iniziano sempre più presto cioè un po’ prima delle 6, appena dopo che canta il gallo.
In questa piovosa e freddina primavera sto creando un orto nuovo con un recinto nella tradizione alto atesina e la battaglia contro i sassi sembra non aver mai fine.  




Il rabarbaro cresce rigoglioso dopo il trapianto e ho seminato prezzemolo e insalatine varie in contenitori che ho ricoperto con reti anti tutto soprattutto gatti e lumache.




Stanno nascendo i capretti proprio in questi giorni un po’ in ritardo perchè di solito le mie capre partoriscono verso fine febbraio. Si può dire che in questi cinque anni da capraia abbia avuto diverse disavventure molto concentrate anche rispetto al numero dei capi: un vero “corso intensivo” al quale mancava il taglio cesareo dell’altro giorno!
Per fortuna sembra tutto bene sia per capra che capretto.

Alcune mie amiche si chiedono chi me lo faccia fare e io rispondo che le grandi passioni non sono razionali. Se uno si trova a Capo Horn in barca a vela con 40 nodi di vento o appeso a una parete di ghiaccio a 6000 metri secondo voi è normale?
La risposta, che condivido pienamente la da Matthieu Ricard, monaco buddista di origine francese:
“La felicità è il principale oggetto delle nostre aspirazioni, indipendentemente dal nome che le diamo: pienezza, soddisfazione, serenità, saggezza, gioia di vivere o pace interiore e dal modo in cui andiamo alla sua ricerca che può essere: creatività, giustizia, altruismo, sforzo entusiastico, realizzazione di un progetto!”
Il mondo delle capre mi apre le finestre su altri mondi misteriosi.




Il ciliegio è in fiore e aspetta le api….a proposito sto pulendo, raschiando e restaurando le arnie che ho preso di seconda mano da un’amica e anche da questo inizio a capire come lavorano.







Sembra Cuba, in realtà è una piccola oasi di poesia a Borgosesia in perfetto stile wabi sabi. Per quanto riuscirà ancora a sopravvivere? 




venerdì 26 aprile 2013



Ahimè i cinghiali sono tornati!......

Il loro “sentiero” però non è proprio naturale ma è stato indotto fino qui, in alta montagna e in numero così consistente, dall’uomo e nella fattispecie dai cacciatori.
Per scopi venatori infatti all’inizio degli anni ’90, sono stati introdotti alcuni capi provenienti per altro da Paesi dell’Est non ben identificati, maggiormente colpiti dall’incidente di Chernobyl.
Ora tutti i pascoli alpini della Valsesia vengono devastati con regolarità da numerosi cinghiali che i furbi caccitori non sono in grado di tenere sotto controllo numericamente!
Mentre cerco faticosamente di sistemare le zolle rivoltate dagli invasori a quattro zampe, borbotto contro l’assurdità, l’ennesima, degli interventi umani sull’equilibrio della natura.






















Il tanto gettonato e ridicolo termine “sostenibile”, e ancora peggio quello “ecosostenibile”, ha 
poco a che vedere con il rispetto e una buona gestione dell’ambiente.
Il vero senso della decrescita non è fare passi indietro ma è quello di andare oltre, aver compreso e modificare l’impostazione della nostra vita. Ma siamo ancora ben lontani dall’averlo capito, soprattutto in Italia!!!!!

“Il progresso può uccidere. Portare ai popoli indigeni lo “sviluppo” e il “progresso” non contribuisce a renderli più felici né più sani, al contrario provoca conseguenze devastanti. Rispettare i loro diritti territoriali è di gran lunga il modo per assicurare il loro benessere!” Survival International www.survival.it







È fondamentale il rispetto dello spazio che si ha intorno e soprattutto evitiamo la presunzione di essere migliori e di “esportare il nostro progresso.


Foto di bambini nella valle dell'Omo in Etiopia (Survival International)



Sul pianeta tutti parlano e cercano di innalzare lo standard dei poveri ma non si fa nulla per diminuire il consumismo dei ricchi!

Antonio Machado il poeta spagnolo vissuto a cavallo tra il  XIX e il XX secolo racconta a proposito di sentieri: …”il sentiero nasce dai passi che facciamo”……..

Intelligenza è adattarsi alle circostanze che cambiano ed è proprio arrivato il momento di consumare e sprecare meno.

sabato 20 aprile 2013



E’ scoppiata la primavera, anzi quasi l’estate........

...........anche qui dove c’era la neve fino a settimana scorsa e la lista dei lavori urgentissimi è infinita!

* potare rose, caprifoglio, ribes, mirtilli, per i lamponi aspetto qualche giorno....
* sistemare i prati dai danni dei cinghiali fatti a dicembre
* spargere letame
* strappare il veratro (Veratrum album)
* accatastare noccioli e frassini tagliati durante l’inverno
* fare nuovi recinti per orti nuovi
* preparare il semenzaio
* spostare rizomi di iris, rabarbaro e rafano
* raccogliere e bruciare le foglie che hanno fatto da "copertina" alle perenni
* andare a caccia di piantine e sementi  bio




.....…e la caccia alle sementi certificate biologiche non è sempre facile. 
Si possono acquistare on-line da Arcoiris www.arcoiris.it con certificazione Demeter o da Bio’s  www.sementibiologiche.net ,oppure si possono trovare anche in alcuni negozi di prodotti naturali come Naturasì www.naturasi.it o Centrobotanico www.centrobotanico.it e raramente, molto raramente nei gardencenter.

Visto che curare un orto richiede dedizione e fatica e non produce, a livello familiare un reddito economico,  ma SOLO grande soddisfazione e notevoli vantaggi per la nostra salute, vale la pena di orientarsi verso la scelta di coltivare e produrre con attenzione e rispetto per l’ambiente e per noi stessi.

“Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo! diceva Ippocrate, considerato padre della medicina occidentale.

Secondo Serge Latouche, economista francese sostenitore della decrescita, l’approvigionamento del cibo deve essere il più locale, stagionale e vegetale possibile.
Invece succede che le aragoste della Scozia vengano inviate a un impianto Findus in Tailandia, per poi ritornare in Scozia dove infine vengono vendute.
Risultato: inquinamento e costi lievitati a causa del trasporto che la merce subisce!!

        “L’arte è inutile, dunque essenziale.” (Oscar Wilde)



                                       (antico quilt Victoria & Albert Museum Londra)




Dobbiamo imparare a vedere e non solo a guardare e  a proposito di arte e orti ecco il programma dei corsi di orto a tutto tondo che si terranno quest’estate presso la mia piccola azienda agricola in montagna:
                                           
                                                      CORSI NELL'ORTO


 


















                          Solo vegetali nel piatto dal  18 al 21 luglio 2013

Daniela Cicioni, esperta chef, vi accompagnerà nella sua continua ricerca di piatti vegetariani, vegani e crudisti, sempre raffinati e gustosi nel rispetto delle stagioni
con inaspettati abbinamenti.
Quattro giorni di studio dei vari prodotti e delle loro infinite possibilità per creare
dei menu
Costo complessivo che include 4 notti con prima colazione, 4 giorni di corso di cucina, pranzo con quello che si è preparato e cena in trattoria (bevande escluse):
Euro 650,00.
Si prevede l’arrivo mercoledì sera e il corso si conclude nel primo pomeriggio di domenica.

                     Disegno e acquerello botanico nell’orto dal  25 al 28 luglio 2013

Con Franco Testa, famoso acquerellista e disegnatore naturalista, che tra l’altro da sempre è il romantico illustratore di Erbolario, si andrà a caccia di soggetti proprio negli orti di Maia Beltrame in Alta Valsesia tra fiori, rabarbaro, aromatiche, piccoli frutti e prodotti della terra.
Quattro giorni di raccolta, studio, disegno e buona cucina in completa sintonia con la natura.
Costo complessivo che include 4 notti con prima colazione, 4 giorni di corso di disegno, pranzo bio e cena in trattoria (bevande escluse): 
Euro 650,00.
Si prevede l’arrivo mercoledì sera e il corso si conclude nel primo pomeriggio di domenica.

                                          Dalla terra alla tavola dal 1 al 4 agosto 2013

In questi quattro giorni molto attivi con Maia Beltrame si cammina, si raccoglie direttamente nei campi, si lavora nell’orto, si studiano i prodotti e le loro proprietà e si impara a coltivare e a cucinare in modo semplice e salutare.
Costo complessivo che include  4 notti con prima colazione, 4 giorni di corso di orto/cucina, pranzo bio e cena in trattoria (bevande escluse):
Euro 550,00.
Si prevede l’arrivo mercoledì sera e il corso si conclude nel primo pomeriggio di domenica.

Programma di base per tutti i corsi
I partecipanti, minimo 5 massimo 7, vengono alloggiati nell’accogliente  bed&breakfast Locanda Margherita in camera doppia (Euro 5,00 in più al giorno per camera singola) nel delizioso paesino di Rassa a dieci minuti a piedi dal luogo dove viene tenuto il corso.
Durante il giorno dalle ore 9,00 alle ore 17,00 sono ospitati da Maia Beltrame nella sua piccola azienda agricola con certificazione biologica ICEA.
Alla sera alle ore 20,00 si cena nell’Hostaria Bricai in paese.
Per informazioni e prenotazioni:
Maia Beltrame  cell. 349 2859402 oppure maia.beltrame@gmail.com






Le mie capre sono un po’ deluse di essere sempre rinchiuse nei recinti, ma io ho troppo da fare e ci sono troppi veleni in agguato: veratro e crocus.
Anche a me manca il giro nel bosco con loro, che sono riuscita a fare più o meno regolarmente fino a un mesetto fa malgrado la neve, perché gli animali e soprattutto le mie capre aprono davvero le porte verso un mondo diverso.