giovedì 26 dicembre 2013
Vento, neve e pioggia invitano a stare vicino al fuoco.....
godiamoci il tempo, i figli, gli amici e la solitudine.
Non sono molto tecnologica ma ovviamente apprezzo moltissime opportunità che offre internet.
Ad esempio mi "garba" (slang toscano) un sacco la raccolta di figurine di Pinterest che mi ricorda l'album di figurine di quando ero piccola o i ritagli dei giornali con foto, simboli e colori che facevo da ragazzina per realizzare dei collage.
Ecco l'ultima foto pescata in questo meraviglioso contenitore di immagini!
mercoledì 18 dicembre 2013
Natale cibo e poesia.......
Dopodomani inizia l'inverno, qua le mie api hanno ancora da fare e io
Per caso partecipo alla presentazione
del nuovo libro di Carlo Petrini “Cibo e libertà” abbinata alla mostra di
ritratti di Oliviero Toscani. A pochi
chilometri da qui, a Suvereto in una famosa azienda produttrice di vino con una
cornice architettonica modernissima molto interessante si parla delle leggi del
cosiddetto mercato libero che libero non è!!!!
Oggi. mentre il 22% dei bambini sembra voglia
fare il cuoco perché se si accende la televisione ci sono solo programmi dove
si cucina, il 45% del cibo prodotto finisce nella pattumiera! Viene infatti prodotto
cibo per 12 miliardi di persone e i terrestri sono “solo”
7 miliardi, eppure si
continua a morire di fame!
Il cibo buono dovrebbe essere un diritto
ma oramai si parla anche in questo caso di prezzo ma non di valore. Nulla è
cambiato nel corso dei secoli: un tempo la terra veniva conquistata con le
guerre ora con il monopolio dei semi. Petrini è convinto che si tratti di una
vera criminalità organizzata molto subdola.
Scegliamo la qualità e la differenza, diamo valore al colore, sapore e profumo del cibo!
Si avvicina di nuovo Natale, un Natale per me molto
diverso tra olivi e fichi d’India…
Una bellissima foto di Giandomenico Frassi e una squisita ricetta con i fichi d'India di mio figlio Giacomo tratta dal nostro nuovo libro in lavorazione per De Agostini.
........spero sia per tutti un Natale più semplice e sereno!
.......all'insegna della poesia come questo giardino di una mia amica che abita qui vicino e dove la regina è questa splendida agave!
Buon Natale!!!
giovedì 21 novembre 2013
......guardarsi intorno......
Per me tenere un blog non significa protagonismo o necessità di connettersi a un mondo
virtuale ma vuole dire semplicemente condividere e mettere in comunicazione
pensieri e scoperte perché da cosa nasce
cosa…
Insomma vorrei fosse un piccolo trampolino per trovare nuovi sentieri,
idee, punti di vista e personaggi che
camminano e così grazie al blog dell'amica Laura Pirovano scopro per esempio Gilles
Clement che mi sembra subito un grande giardiniere (www.gillesclement.com).
A questo proposito grazie per inviarmi sulla mia mail segnalazioni simili che riguardino però solo terra e cibo perchè ogni cosa abbia il suo posto.
“….fare il più possibile con e il meno possibile
contro…” è la sua filosofia ovvero mantenere e accrescere la diversità
biologica di un terreno osservando molto e intervenendo poco, con passo
leggero, soprattutto senza andare contro la vocazione del luogo.
Mi godo nuovi spazi e nuovi paesaggi mentre l'inverno sta arrivando anche in Maremma!
Un giardiniere speciale è il signor Antonio di
Alagna mio maestro apicoltore e inventore di piccoli stratagemmi come questo
guinzaglio per l’opinel.
Tra le righe di un libro di Osho leggo: “Prima che una persona
riesca a comprendere la sua meta deve capire come ha fatto a sbagliare strada”
o meglio sentiero ……
Si parla di camminare in sintonia con sé stessi!
martedì 5 novembre 2013
Ho traslocato !!!!!
I veri blogger, quelli professional,
sostengono che si deve alimentare il proprio blog di continuo e se passano più
di tre giorni già è una rovina inammissibile nella comunicazione…..figuriamoci
se passano mesi come nel mio caso, ma nel frattempo ecco dove sono finita!
Capisco che si possa interrompere un filo conduttore ma penso che sia bello ritornare a uno scambio di notizie ogni tanto come avveniva un tempo per posta, a meno che si tratti di passare informazioni legate ad avvenimenti di cronaca come quelli dei blogger utili, quelli che raccontano al mondo di violenze, bombardamenti e soprusi. Trovo invece francamente ridicolo essere sempre connessi per non sentirsi soli, penso che l’uomo si sia inventato un’altra bella dipendenza!
A proposito di mondo, nel corso di questa lunga assenza dal “sentiero delle volpi” ho cambiato davvero pianeta: altro clima e altri orizzonti.
Mi
trovo in Maremma dal 25 settembre; ho traslocato da sola o meglio con tre cani,
due gatti, cinque polli e un coniglio sul pick up e due cavalli e due capre al
seguito con il trasportatore. Ho venduto le mie capre con molta tristezza e ho
lasciato la montagna con un po’ di malinconia ma nello stesso tempo felice di
cambiare finalmente sentiero!
Anche
dove sono ora ci sono molte volpi ma anche tassi, tartarughe, istrici e grossi
rospi che fino ad ora ho solo accarezzato ma non baciato come nelle favole….
Ecco un articolo interessante di Franco Loi apparso sul Sole 24:
“In silenzio ad ascoltare sé stessi….La
cosa più difficile e straordinaria nell’intraprendere qualsiasi azione, lavoro
o atto creativo è far tacere la nostra mente, cioè il bagaglio di certezze,
consuetudini o abitudini quotidiane che formano il patrimonio più diffuso del
nostro pensiero per non parlare delle ideologie attraverso le quali siamo
abituati ad accogliere e accettare la realtà al posto di affrontarla come
esperienza diretta.”
E ancora….
L’avvocato Pierre
Servan-Schreiber dello studio legale parigino Skadden che fa parte di Alliance of
Lawyers for Human Rights un associazione
che difende gratuitamente i diritti delle minoranze etniche ha cercato
di bloccare la vendita all’asta di kachina
oggetti sacri della tribù Hopi originaria dell’Arizona. “Sono rimasto colpito
dall’universalità della loro filosofia; attraverso i kachina, gli Hopi pregano per
l’arrivo della pioggia, ma è anche il loro modo di pregare per la pace nel
mondo – non solo per la pace tra gli uomini ma anche per quella tra uomo e
natura. Gli Hopi credono che gli esseri umani abbiano attraversato quattro
mondi e che ogni mondo sia stato distrutto perché gli uomini non erano
abbastanza buoni per meritare la vita. Solo pochi uomini moralmente forti
furono autorizzati ad accedere al mondo successivo.
Secondo la loro profezia,
nel prossimo mondo gli Hopi potranno decidere se vivere in armonia con gli
elementi naturali come il vento e la pioggia, o se scegliere un’altra strada.
Scegliere un’altra strada potrebbe significare la fine degli Hopi in quanto
popolo. Guardando al mondo di oggi, non posso fare a meno di pensare che stiamo
andando nella direzione sbagliata e che la profezia degli Hopi potrebbe
rivelarsi corretta.”
Ecco un gatto di classe che mangia con la zampina.....
A presto..........................................
martedì 9 luglio 2013
ogni cosa ha il suo tempo……
e per ogni cosa ci vuole tempo, anche se noi corriamo
sempre, eppure il passare di ogni giorno ci invita a riflettere.
Le belle giornate sono davvero piene tra orti, capre e
cavalli e non c’è molto tempo per navigare su internet, per visitare i blog
preferiti e tanto meno per aggiornare il mio.
Spero che anche per gli altri sia così e che tutti vengano
attratti da una passeggiata nel bosco, da un giro in bicicletta, da un tuffo
nel mare piuttosto che rimanere incollati davanti a un computer!!!
Mi fanno molto riflettere anche le mie api! Ho recuperato da
sola un piccolo sciame e vorrei avere più tempo per conoscere questo fantastico
pianeta di minuscoli esseri.
La mia “transumanza” in Maremma è sempre più vicina e ho
mille cose da pensare e preparare oltre al quotidiano.
giovedì 13 giugno 2013
Una mia amica mi manda questa bellissima foto tratta dal
sito www.teatronaturale.it che si occupa di
cultura e coltura dell'olio. Non a caso è una volpe della Maremma dove sto pensando di
trasferirmi a settembre con tutta la banda di quadrupedi......vita in movimento!
“Per uscire dalla crisi –dice Vandana Shiva – bisogna
abbandonare l’austerità e tornare alla semplicità.”
Il futuro dell’uomo è la Terra, la vera terra.
In questi primi giorni caldi vengo avvolta da profumi
dolcissimi di fiori mi sento molto ape e riporto un interessante articolo di
Bertaglio apparso su La Stampa.
15/05/2013
L’Europa
si schiera
dalla parte delle api
Decisione storica
della Commissione europea: nel Vecchio Continente verranno vietati tre degli
insetticidi ritenuti responsabili della drammatica moria di api. Che, in soli
15 anni, hanno subito riduzioni della popolazione fra il 30 e il 90%. Una
vittoria per milioni di ambientalisti e apicoltori che, nonostante le pressioni
dei giganti dell’industria chimica, si sono impegnati per la messa al bando dei
cosiddetti neonicotinoidi. Secondo Jacqueline McGlade, direttrice dell’Agenzia
europea dell’ambiente (Eea), “in base alle evidenze scientifiche raccolte è
assolutamente corretto adottare un approccio precauzionale e bandire questi
prodotti chimici”. Per Syngenta, uno dei principali produttori colpiti dalla
scelta di Bruxelles, la Commissione sta invece facendo un grave errore, e si
“dovrebbe focalizzare sulle reali cause della perdita di api: malattie, virus e
perdita di habitat”.
Dal primo dicembre
2013, tre fra i pesticidi più diffusi al mondo verranno vietati sulle
coltivazioni Ue di mais, colza e girasole, almeno per i prossimi due anni. Una
decisione presa dalla Commissione dopo i risultati di uno studio da lei
commissionato all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa). Che, a gennaio, ha rivelato come l’uso degli insetticidi
thiametoxam, clothianidin e imidacloprid sottoponga le api a rischi
inaccettabili. Ma soprattutto dopo la mancata maggioranza qualificata al voto
dei 27 Stati membri: di essi, infatti, solo 15 hanno votato per la loro messa
al bando, mentre 4 si sono astenuti e 8, fra cui l’Italia, si sono espressi a
favore del mantenimento dei tre antiparassitari.
Eppure proprio
l’Italia, insieme a Francia, Germania e Slovenia, già nel 2008 aveva vietato
l’uso di questi prodotti chimici. Con risultati interessanti: da 185 segnalazioni relative alla
moria di api d’allevamento, si era passati a tre nel 2009 e
addirittura a zero nei due anni successivi. Un vero e proprio salvataggio degli
alveari in cui, però, i detrattori del divieto vedono la maggiore criticità di
questa scelta della Commissione, focalizzatasi solo sulla protezione delle api
d’allevamento. Secondo la National Farmers Union britannica, ad esempio, la
regolamentazione europea è inadeguata, in quanto gli imenotteri allevati negli
alveari sono solo una piccola parte delle numerose specie di insetti che,
insieme, rendono possibile l’esistenza del 90% delle piante e di oltre tre quarti
dei raccolti globali.
Più che il famoso
aforisma di Albert Einstein, per cui l’umanità avrebbe solo quattro anni di
vita dall’eventuale scomparsa delle api, sull’inusuale presa di posizione della
Commissione europea - spesso accusata di fare il gioco delle multinazionali -
può avere influito un semplice calcolo economico. Secondo l’Ue, infatti, il
“lavoro” gratuito di questi insetti, senza cui non potremmo avere prodotti come
ciliegie, mele, meloni e zucchine, vale per la sola economia del vecchio continente
circa 22 miliardi di euro all’anno. Ben più di quanto i maggiori produttori
delle tre sostanze vietate, Bayer, Syngenta e BASF lamentano di perdere per il
nuovo divieto: 50mila posti di lavoro e un giro d’affari da 17 miliardi di
euro.
Secondo Agrofarma
(Associazione nazionale imprese agro farmaci), il divieto imposto da Bruxelles
crea solo confusione, allarmismo e drastici cali nella produzione nazionale di
mais. “L’adozione di una limitazione europea comporterebbe un drastico aumento
delle importazioni di mais di origine extra Ue a discapito dell’intera economia
europea”, afferma Agrofarma: “La perdita di raccolto [in Italia] si è acuita a
partire dal 2009, anno in cui è stato sospeso con decreto l’utilizzo di questi
prodotti e che ha costretto il Paese ad importare il 21% del mais dall’estero”.
Esattamente il contrario di quanto accaduto in Francia. La Eea, autrice a
gennaio di un rapporto in cui si accusano le grandi compagnie di avere
interferito anche troppo con le politiche agricole comunitarie, fa presente come, pur vietando dal 2004 l’uso
di alcuni neonicotinoidi su girasoli e mais, il 2007 sia stato “l’anno migliore
della Francia per queste colture in oltre un decennio”. Ciò che più conta per
l’Agenzia europea dell’ambiente, però, è che “qualsiasi analisi economica
dovrebbe prendere in considerazione il valore quasi incommensurabile
dell’impollinazione effettuata da api ed api selvatiche”. Anche perché,
conclude l’Agenzia: “Continuando ad utilizzare queste sostanze chimiche si
rischierebbe di compromettere un servizio vitale che sostiene l’agricoltura
europea”.
sabato 25 maggio 2013
Donne battagliere……
“Il ritorno non può essere considerato in termini puramente economici
– sostiene Vandana Shiva –ma prima di tutto si devono porre benessere e salute per
l’uomo e rispetto dell’ambiente. Il suolo è vita perché fornisce attraverso
l’agricoltura il nostro cibo.”
Gli economisti purtroppo sono parecchio ottusi e rispondono con
calcoli di PIL, sostenendo che ancora oggi il 75% della Terra non è sfruttato, quindi
sfruttabile, quando in realtà questi tre quarti del suolo sono perfettamente
usati da uomini considerati “primitivi” con
la raccolta e la piccola produzione agricola locale oltre che da innumerevoli
specie animali. L’alterazione di questo delicato equilibrio incomincia ad
essere davvero tangibile dal punto di vista climatico.
“In percentuale invece – dice la fisica indiana - una
piccola azienda è molto più produttiva di una grande che lavora con monocoltura.”
A questo proposito è interessantissimo il sito www.seedfreedom.net per la salvaguardia
della biodiversità dei semi che garantisce una produzione alimentare di
qualità; si scopre infatti che anche il cibo buono è minacciato di estinzione
proprio a causa di una scellerata strategia delle risorse.
Dal 1900 ad oggi, secondo One Planet Food www.oneplanetfood.info, il 75% della
diversità genetica delle colture è andata persa, proprio a causa dell’adozione
da parte degli agricoltori di varietà ad alto rendimento a discapito delle
varietà locali. Per quanto riguarda l’allevamento dei cosidetti animali da
reddito la situazione è ancora peggiore: il 30% delle razze domestiche rischia
l’estinzione e vengono perse 6 razze ogni mese!
Riporto il decalogo di OPF:
Acquista prodotti locali
Mangia prodotti di stagione
Diminuisci (drasticamente dico io) il consumo di carne
Scegli i pesci giusti
Privilegia prodotti biologici
Riduci gli sprechi
Cerca di non acquistare prodotti imballati
Cerca di evitare cibi elaborati
Bevi l’acqua del rubinetto
Evita gli sprechi anche ai fornelli
Sognando i sapori di estate in questa gelida primavera......
Calamaro ripieno con
Friariello
Ingredienti:
4 calamari medi
8 peperoncini friarielli
2 pomodori
1 zucchina
½ cavolfiore
2 cucchiai colmi di pinoli
14 cucchiai di pan grattato
2 arance
pepe rosa q b
pepe nero q b
sale q b
olio extravergine di oliva q b
miele q b
Pulite i calamari dalle interiora e dalla pelle, conservate
invece i tentacoli. Tagliate i pomodori a dadini dopo aver eliminato i semi e
l’acqua e fate a pezzetti anche le zucchine. Prendete un bel cavolfiore,
tagliatelo a metà e utilizzate le estremità della testa, dividendole a piccoli
pezzi. Con un filo d’olio saltate cavolo e zucchine in padella, a fuoco vivo,
per qualche minuto. In una padella a parte tostate i pinoli e il pan grattato,
mettete il tutto in una ciotola e mescolate per bene tutte le verdure.
Aggiungete inoltre i peperoncini puliti e tagliuzzati finemente e condite con
un filo di olio e un pizzico di sale. Farcite con questo composto il calamaro e
successivamente adagiatelo, testa compresa, in una padella antiaderente ben
calda. Fatelo abbrustolire come se avesse 4 lati da cuocere, basta circa un
minuto per parte, finchè risulti ben dorato. Prima di servire, spennellate il
calamaro di miele, leggermente riscaldato e aggiungete una presa di bacche di
pepe rosa, una macinata di pepe nero, un pizzico di sale e un goccio di olio.
Accompagnatelo con qualche spicchio di arancia fresco pelato.
giovedì 16 maggio 2013
E arrivano api e cavalli….
Purtroppo siamo nel diluvio e al mattino ci sono 2° anche se siamo a metà maggio, a 300 metri più sopra nevica!
Non riesco a seminare nemmeno le patate!
Mungo per il momento solo una capra che ha troppo latte per
il suo capretto e faccio un pochino di ricotta che mangio con un chutney di mango e peperoncino, ecco
la ricetta:
Ingredienti:
500 gr di ricotta
1 cucchiaio di peperoncino in polvere
Ingredienti per il chutney:
1 mango maturo
1 cucchiaino da tè di maizena
100 gr di zucchero
3 peperoncini Aji freschi
½ cucchiaino da tè di curcuma
qualche fogliolina di menta
Sbattete la ricotta con una spatola in una ciotola che poi
metterete in freezer per 2 ore durante le quali ogni trenta minuti circa
procederete a rimescolarla.
Sbucciate il mango e, una volta tolto il seme, tagliate il
frutto a cubetti e mettetelo in una casseruola con il fondo spesso insieme ai
peperoncini freschi tritati, ai quali prima sono stati tolti i semi. Mettete il
tutto sul fuoco per una ventina di minuti continuando a mescolare. Aggiungete a
questo punto la curcuma, lo zucchero e la maizena diluita in un paio di
cucchiai di acqua e lasciate bollire per qualche secondo. Servite il chutney appena
tiepido e decorate il semifreddo di ricotta con una foglia di menta.
Poesia nell'alpeggio di Giulio (foto di GNV) |
Le domande sono infinite e altrettante le risposte. Ad
esempio in un articolo pubblicato da Internazionale e tratto dall’autorevole
periodico scientifico inglese New Scientist si raccontano le indagini in corso
di alcuni ricercatori statunitensi che
si chiedono perché molte persone dall’eccellente quoziente intellettivo si
comportino in modo stupido.
Me lo continuo a chiedere anche io e non ho risposta al fatto
che spesso si insista in una direzione e ci si meravigli di ottenere la stessa
risposta.
Purtroppo l’adagio che cito spesso “intelligenza è la
capacità di adattarsi alle circostanze che cambiano”, non sembra che entri a
far parte dell’uomo
Basta ascoltare le pubblicità alla radio di marche
automobilistiche che annunciano con voce sensuale che l’acquisto del nuovo
modello xxx porterà la vostra felicità e si realizzerano i vostri sogni. C’è
qualche cosa che non va …
giovedì 9 maggio 2013
Quando canta il mio gallo.......
Trascuro il blog perché le mie giornate iniziano sempre più
presto cioè un po’ prima delle 6, appena dopo che canta il gallo.
In questa piovosa e freddina primavera sto creando un orto
nuovo con un recinto nella tradizione alto atesina e la battaglia contro i
sassi sembra non aver mai fine.
Il
rabarbaro cresce rigoglioso dopo il trapianto e ho seminato prezzemolo e
insalatine varie in contenitori che ho ricoperto con reti anti tutto
soprattutto gatti e lumache.
Stanno nascendo i capretti proprio in questi giorni un po’
in ritardo perchè di solito le mie capre partoriscono verso fine febbraio. Si
può dire che in questi cinque anni da capraia abbia avuto diverse disavventure
molto concentrate anche rispetto al numero dei capi: un vero “corso intensivo”
al quale mancava il taglio cesareo dell’altro giorno!
Per fortuna sembra tutto bene sia per capra che capretto.
Alcune mie amiche si chiedono chi me lo faccia fare e io
rispondo che le grandi passioni non sono razionali. Se uno si trova a Capo Horn
in barca a vela con 40 nodi di vento o appeso a una parete di ghiaccio a 6000
metri secondo voi è normale?
La risposta, che condivido pienamente la da Matthieu Ricard,
monaco buddista di origine francese:
“La felicità è il principale oggetto delle nostre aspirazioni,
indipendentemente dal nome che le diamo: pienezza, soddisfazione, serenità,
saggezza, gioia di vivere o pace interiore e dal modo in cui andiamo alla sua
ricerca che può essere: creatività, giustizia, altruismo, sforzo entusiastico,
realizzazione di un progetto!”
Il mondo delle capre mi apre le finestre su altri mondi
misteriosi.
Il ciliegio è in fiore e aspetta le api….a proposito sto
pulendo, raschiando e restaurando le arnie che ho preso di seconda mano da
un’amica e anche da questo inizio a capire come lavorano.
Sembra Cuba, in realtà è una piccola oasi di poesia a
Borgosesia in perfetto stile wabi sabi. Per quanto riuscirà ancora a
sopravvivere?
venerdì 26 aprile 2013
Ahimè i cinghiali sono tornati!......
Il loro “sentiero” però non è proprio naturale ma è stato
indotto fino qui, in alta montagna e in numero così consistente, dall’uomo e
nella fattispecie dai cacciatori.
Per scopi venatori infatti all’inizio degli anni ’90, sono
stati introdotti alcuni capi provenienti per altro da Paesi dell’Est non ben
identificati, maggiormente colpiti dall’incidente di Chernobyl.
Ora tutti i pascoli alpini della Valsesia vengono devastati
con regolarità da numerosi cinghiali che i furbi caccitori non sono in grado di
tenere sotto controllo numericamente!
Mentre cerco faticosamente di sistemare le zolle rivoltate dagli invasori a quattro zampe, borbotto
contro l’assurdità, l’ennesima, degli interventi umani sull’equilibrio della
natura.
Il tanto gettonato e ridicolo termine “sostenibile”, e
ancora peggio quello “ecosostenibile”, ha
poco a che vedere con il rispetto e una
buona gestione dell’ambiente.
Il vero senso della decrescita non è fare passi indietro ma è
quello di andare oltre, aver compreso e modificare l’impostazione della nostra
vita. Ma siamo ancora ben lontani dall’averlo capito, soprattutto in Italia!!!!!
“Il progresso può uccidere. Portare ai popoli indigeni lo
“sviluppo” e il “progresso” non contribuisce a renderli più felici né più sani,
al contrario provoca conseguenze devastanti. Rispettare i loro diritti
territoriali è di gran lunga il modo per assicurare il loro benessere!”
Survival International www.survival.it
È fondamentale il rispetto dello spazio che si ha intorno e soprattutto evitiamo la presunzione di essere migliori e di “esportare il nostro progresso.
Sul pianeta tutti parlano e cercano di innalzare lo standard dei poveri ma non si fa nulla per diminuire il consumismo dei ricchi!
Antonio Machado il poeta spagnolo vissuto a cavallo tra
il XIX e il XX secolo racconta a
proposito di sentieri: …”il sentiero nasce dai passi che facciamo”……..
Intelligenza è adattarsi alle circostanze che cambiano ed è
proprio arrivato il momento di consumare e sprecare meno.
sabato 20 aprile 2013
E’ scoppiata la primavera, anzi quasi l’estate........
...........anche qui dove c’era la neve fino a settimana scorsa e la
lista dei lavori urgentissimi è infinita!
* potare rose, caprifoglio, ribes, mirtilli, per i lamponi
aspetto qualche giorno....
* sistemare i prati dai danni dei cinghiali fatti a dicembre
* spargere letame
* strappare il veratro (Veratrum
album)
* accatastare noccioli e frassini tagliati durante
l’inverno
* fare nuovi recinti per orti nuovi
* preparare il semenzaio
* spostare rizomi di iris, rabarbaro e rafano
* raccogliere e bruciare le foglie che hanno fatto da "copertina" alle perenni
* andare a caccia di piantine e sementi bio
.....…e la caccia alle sementi certificate biologiche non è
sempre facile.
Si possono acquistare on-line da Arcoiris www.arcoiris.it
con certificazione Demeter o da Bio’s www.sementibiologiche.net ,oppure
si possono trovare anche in alcuni negozi di prodotti naturali come Naturasì www.naturasi.it o Centrobotanico www.centrobotanico.it e raramente, molto raramente nei
gardencenter.
Visto che curare un orto richiede dedizione e fatica e non
produce, a livello familiare un reddito economico, ma SOLO grande soddisfazione
e notevoli vantaggi per la nostra salute, vale la pena di orientarsi verso la
scelta di coltivare e produrre con attenzione e rispetto per l’ambiente e per noi
stessi.
“Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il
tuo cibo!” diceva Ippocrate, considerato padre della medicina occidentale.
Secondo Serge Latouche, economista francese sostenitore
della decrescita, l’approvigionamento del cibo deve essere il più locale,
stagionale e vegetale possibile.
Invece succede che le aragoste della Scozia vengano inviate
a un impianto Findus in Tailandia, per poi ritornare in Scozia dove infine vengono
vendute.
Risultato: inquinamento e costi lievitati a causa del
trasporto che la merce subisce!!
“L’arte è inutile, dunque essenziale.” (Oscar Wilde)
CORSI NELL'ORTO
Solo vegetali nel
piatto dal 18 al 21 luglio 2013
Daniela Cicioni, esperta chef, vi accompagnerà nella sua
continua ricerca di piatti vegetariani, vegani e crudisti, sempre raffinati e
gustosi nel rispetto delle stagioni
con inaspettati abbinamenti.
Quattro giorni di studio dei vari prodotti e delle loro
infinite possibilità per creare
dei menu
Costo complessivo che include 4 notti con prima colazione, 4
giorni di corso di cucina, pranzo con quello che si è preparato e cena in
trattoria (bevande escluse):
Euro 650,00.
Si prevede l’arrivo mercoledì sera e il corso si conclude
nel primo pomeriggio di domenica.
Disegno e acquerello
botanico nell’orto dal 25 al 28
luglio 2013
Con Franco Testa, famoso acquerellista e disegnatore
naturalista, che tra l’altro da sempre è il romantico illustratore di Erbolario,
si andrà a caccia di soggetti proprio negli orti di Maia Beltrame in Alta
Valsesia tra fiori, rabarbaro, aromatiche, piccoli frutti e prodotti della
terra.
Quattro giorni di raccolta, studio, disegno e buona cucina
in completa sintonia con la natura.
Costo complessivo che include 4 notti con prima colazione, 4
giorni di corso di disegno, pranzo bio e cena in trattoria (bevande
escluse):
Euro 650,00.
Si prevede l’arrivo mercoledì sera e il corso si conclude
nel primo pomeriggio di domenica.
Dalla terra alla tavola dal 1 al 4 agosto 2013
In questi quattro giorni molto attivi con Maia Beltrame si cammina, si raccoglie direttamente nei campi, si lavora nell’orto, si studiano i prodotti e le loro proprietà e si impara a coltivare e a cucinare in modo semplice e salutare.
Costo complessivo che include 4 notti con prima colazione, 4 giorni di
corso di orto/cucina, pranzo bio e cena in trattoria (bevande escluse):
Euro 550,00.
Si prevede l’arrivo mercoledì sera e il corso si conclude
nel primo pomeriggio di domenica.
Programma di base per tutti i corsi
I partecipanti, minimo 5 massimo 7, vengono alloggiati
nell’accogliente bed&breakfast
Locanda Margherita in camera doppia (Euro 5,00 in più al giorno per camera
singola) nel delizioso paesino di Rassa a dieci minuti a piedi dal luogo dove
viene tenuto il corso.
Durante il giorno dalle ore 9,00 alle ore 17,00 sono
ospitati da Maia Beltrame nella sua piccola azienda agricola con certificazione
biologica ICEA.
Alla sera alle ore 20,00 si cena nell’Hostaria Bricai in
paese.
Per informazioni e prenotazioni:
Maia Beltrame cell.
349 2859402 oppure maia.beltrame@gmail.com
Le mie capre sono un po’ deluse di essere sempre rinchiuse nei recinti, ma io ho troppo da fare e ci sono troppi veleni in agguato: veratro e crocus.
Anche a me manca il giro nel bosco con loro, che sono
riuscita a fare più o meno regolarmente fino a un mesetto fa malgrado la neve,
perché gli animali e soprattutto le mie capre aprono davvero le porte verso un
mondo diverso.
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