lunedì 8 febbraio 2016

anno 2016





                     Mirto e Ramerino

                   ....perché da queste parti il rosmarino si chiama proprio ramerino!

              Oggi è una giornata davvero brillante, questa notte finalmente si è alzato il vento portando un leggero abbassamento della temperatura e due gocce di pioggia dopo alcuni giorni esageratamente caldi e nebbiosi per essere alla fine di gennaio, abbiamo toccato anche i 27°C! Oramai annuso l'aria ma l'odore di terra bagnata è sempre più raro.
              E' passato parecchio tempo dall'ultimo post e devo confessare che scrivere mi  manca, a volte metto delle parole sparse in qualche quaderno segreto ma non è la stessa cosa e non è per me abbastanza. Un tempo ero abituata a scrivere libri e articoli con una certa regolarità, quasi sempre sotto adrenalina alle porte della data di consegna, ma sembra che oramai i libri abbiano poco posto nel progetto consumistico a meno che siano collegati a questo.
              Ho deciso con l'anno nuovo di diminuire le critiche nei confronti del cosiddetto sistema, dando più voce alle proposte positive e concrete e all'esempio di chi vive con coerenza, altrimenti mi sembra che qui ci si auto-affondi..... A questo proposito dieci giorni fa nel piccolo teatro di Guardistallo mi sono raffreddata, non solo nel fisico, ma anche nel profondo dell'anima. Se il locale non era riscaldato, la proiezione del documentario in programma quella sera era ugualmente raggelante; un ritratto troppo cinico della nostra società senza alcuna speranza. Ho capito che comunicare così non serve anzi è dannoso perché deprimi e scoraggi, e ottieni una risposta-giustificazione del tipo "tanto non c'è nulla da fare", ma così facendo in qualche modo ti sottometti alla inesorabile del futuro proposto dalla società dei consumi. 
              Approfitto di qualche giorno di riposo forzato per una bronchite e cerco di trasformarlo in un momento prezioso che altrimenti raramente riesco a offrirmi senza cadere vittima dei sensi di colpa.
              Mi sto ambientando in questo pianeta nuovo, in questa terra bellissima, aspra e dolce e sto imparando come gira da queste parti...."boia deh"!  Strada facendo ho elaborato un programma di percorsi per Viaggiatori Botanici tra alberi patriarca, vigne e oliveti antichi, orti botanici e giardini privati, ho seguito un corso di degustazione del vino, ho scritto il mio primo romanzo, che per il momento non ha ancora trovato il suo editore, ho esperimentato il lavoro interessante ma impegnativo nella cucina di un ristorante, sono riuscita a produrre grazie alle mie api 25 vasetti di miele e grazie ai miei olivi 260 litri di olio!
              All'inizio di dicembre sono stata in barca a vela con dei nuovi amici a Capraia, dove in porto siamo stati accolti quattro delfini. E' un isola bellissima che ho davanti al naso tutti i giorni, o meglio solo quando c'è l'aria tersa, e che da ex-capraia mi sentivo in dovere di visitare!!! Come velista sono un disastro! Dopo vent'anni che non mettevo piede in barca non mi ricordavo proprio nulla anzi avevo pure mal di mare......ma mi riprometto questa primavera, grazie a Giorgio, di rispolverare almeno la terminologia!



Si respira un aria speciale forse comune a tutte le isole di piccole dimensioni e i numerosi cartelli IN VENDITA mi tentano parecchio..... forse è li che si trova la tranquillità?
                     Il mio lavoro extra-agricolo è sempre più precario e variegato, è tutto da inventare. Ci vuole una buona dose di resilienza nell'affrontare il quotidiano e a volte mi rendo conto di non apprezzare a sufficienza quello che ho ORA e QUI perché si insinuano sottili, ridicoli sensi di colpa per scelte azzardate che appartengono al passato e comunque che mi hanno condotto al punto in cui sono felicemente approdata.
Forse fare quello che si può al meglio possibile per ognuno di noi dovrebbe bastare?  E si dovrebbe accettare anche che il nostro meglio può essere lontano dal meglio in assoluto? 



Ma quale è il meglio e quale è l'unità di misura che lo definisce? Deve senza dubbio tenere conto di origini, cultura, educazione, senso estetico, capacità fisiche e possibilità economiche ma diciamo che ognuno di noi dovrebbe almeno arrivare a capire dove sta meglio, con chi e con cosa si sente meglio e cosa può fare di meglio per migliorare la sua situazione.

          Tra le cose pensate all'inizio dell'anno proprio per stare meglio ho deciso di vendere, non solo la mia confortevole casa delle Piane, sopra il paesino di Rassa
dove ho vissuto per sette anni, ma anche l'alpeggio della Selvaccia. 
Questo è un posto magico a 1700 m con vista sul Monte Rosa che mi piace moltissimo per i suoi orizzonti vasti, per i suoi pascoli che da verde intenso si tingono di oro durante l'autunno e per il nulla (o il tutto) intorno.....
Vivo in Maremma troppo lontana e sono troppo impegnata nei molteplici lavori intrapresi per passione o per necessità economiche per poter godere anche solo saltuariamente di questo luogo speciale.


Piane 1200 m
Sarebbe bello tenere un rifugio segreto tra le nevi, ma in questo momento non posso permettermelo e non so dove e con chi i miei figli si stabiliranno...e soprattutto credo che persone, animali, piante e cose debbano essere curate, possedere per possedere non ha alcun senso. Devo concentrarmi nel mio ORA e QUI!
Spero che le mie case con questa pagina del Sentiero delle Volpi possano con il passa-parola trovare un nuovo proprietario armato dello stesso entusiasmo di quando le ho acquistate io.......................  
Selvaccia


Selvaccia 1700 m

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